mercoledì 15 aprile 2015
Scuola Diaz: verità scomode e giustizia impossibile

Le esternazioni del celerino del VII Reparto Mobile, Fabio Tortosa, che rivendicavano orgogliosamente l’operazione repressiva condotta dal suo reparto all’interno della scuola Diaz nella notte tra il 21 e il 22 luglio 2011 – «Io sono uno degli 80 del VII Nucleo. Io ero quella notte alla Diaz. Io ci rientrerei mille e mille volte» – hanno suscitato, come di consueto, sdegno e rabbia tra i tanti e tante che riempirono le strade di Genova durante quelle giornate di lotta.
Alla giusta rabbia segue però spesso lo scandalo un po’ ipocrita e molto borghese – voce-che-si-fa-senso-comune – di una certa sinistra che vorrebbe una polizia efficiente e al contempo “democratica”, che deve reprimere i facinorosi e tutelare i non-violenti, esercitare il proprio ruolo in punta di piedi..e di Diritto. Pie illusioni!
La polizia – suggerisce invece l’intervento che segue – fa la polizia: picchia, reprime, difende l’ordine costituito coi mezzi che gli sono propri. Più della Polizia cattiva, bisognerebbe forse temere i pacificatori e mediatori ad oltranza. Una polizia alla tedesca non sarebbe in nulla una polizia migliore, forse solo più efficace, quindi ancora più pericolosamente nemica.
Il commento di Giorgio (csoa Askatasuna)