martedì 6 febbraio 2024

Una prospettiva ecologista sulle proteste del settore agricolo

In tanti Paesi europei, tra cui anche l’Italia, migliaia di agricoltricx hanno protestato contro misure pensate per rendere maggiormente sostenibile il settore agroalimentare e bloccato le strade con i loro trattori. Già provati dai rincari del costo della vita, dalla crisi energetica e dalle conseguenze della pandemia, lx agricoltricx stanno contestando alcune misure contenute nella Politica Agricola Comune (PAC) adottata dall’Unione Europea e in vari provvedimenti dei singoli Stati, che andrebbero a mettere in ulteriore difficoltà un settore che non vive un periodo particolarmente florido.

La protesta dellx agricoltricx e l’attivismo contro il cambiamento climatico vengono raccontati come contrapposti dalla propaganda governativa e dalla retorica autoritaria, sia perché gli uni chiedono di alleggerire il Green Deal, mentre gli altri lo considerano gravemente insufficiente; sia per il diverso trattamento riservatogli finora. I blocchi stradali di realtà ecologiste come Ultima Generazione sono finiti in tribunale e diventati oggetto di decreti ad hoc, mentre quelli dei trattori sono stati pubblicamente sostenuti dal ministro Salvini.

Nel frattempo, i rendimenti di alcune colture sono già stati colpiti dalla povertà dei suoli, dalla mancanza di acqua e da eventi meteorologici estremi che stanno diventando sempre più violenti, insomma dalle conseguenze del cambiamento climatico.

Possono il fronte dellx agricoltricx e quello dell’eco-attivismo unirsi? L’abbiamo chiesto a un’attivista di Ultima Generazione, con cui abbiamo parlato della PAC, delle misure del governo sull’agricoltura, di transizione agricola e di repressione.

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