venerdì 13 giugno alle ore 15:00

BLACKOUT FEST #1

@Manituana - Laboratorio Culturale Autogestito

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Andrea Santalusia

Cantautrice, pensatrice, producer e poeta, già ospite del Blackout-fest nel 2023 col progetto Andreh y Manuela, torna in veste solista per deliziarci col suo raffinatissimo gazpacho di jazz, flamenco e musica elettronica. Ascolta ora

 

Arsenal Mikebe

Dalle periferie elettriche di Kampala – Uganda il drum sound heavy body di Ssentongo Moses, Dratele Epiphany e Luyambi Vincent de Paul: tre percussionisti puri che miscelano jungle, vocalismi soul e trance con ritmiche organiche industriali attraverso un sistema diy. Groove ipnotici ad altissima densità che passano dalla testa direttamente al corpo.

https://nyegenyegetapes.bandcamp.com/album/drum-machine

Banda Mutanda

un gruppo di base torinese che esplora il suono nelle sue varie forme all’interno di una prospettiva transfemminista e queer. La Banda intercetta segnali e crea spazi di condivisione e sperimentazione.

https://bandamutanda.noblogs.org/

Warfuck

un commando a due voci per assaltare il centro nevralgico della vostra paranoia. Un brutale sforzo di grindcore massacrante: distruzione e terrore auricolare nella ricetta francese doc, direttemente da Lione un prodotto tipico che fa schizzare il cervello.

https://warfuck.bandcamp.com/album/fail-repeat

Concentration

trio Melbourne/Berlino versione super-organismo: swamp-beat fatto di turpiloquio, problemi di coppia e oscurità. Un vaudeville fognario, un incubo eccitato da sbalzi elettronici e raucedine post punk. un impasto nauseabondo di sensualità e ruggine.

https://concentrationconcentration.bandcamp.com/album/arent-you-gonna-introduce-me-to-your-friend

Opoku

Dal collettivo panafricano Jokkoo di Barcellona, nato per diffondere la scena d’avanguardia del continente e della sua diaspora, con un live di dub mutato, impro organica e partecipazione con il pubblico.

https://jokkoo.bandcamp.com/album/tam

Odia

Un live turbolento e ipnotico di armonie, texture e glitch che allarga i confini della techno ai territori della idm: kick giganti scanditi da trame di synth modulari maneggiati dal vivo.

https://odia-nnnaammm.bandcamp.com/album/odia-eutropia

Jahanam

Dj iraniana di stanza a Stoccolma, il suo nome significa in arabo “inferno”, mixa techno, jungle, trance ad alta velocità e con una certa ironia. I suoi mix eclettici sono una garanzia per un dancefloor caldo e sudato.

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Siamo una radio autogestita che trasmette voci libere, senza padroni e fuori dai palinsesti omologati. Radio Blackout esiste solo grazie a chi la ascolta, la sostiene, la vive.

In una città che vende cultura a pacchetto completo – con sponsor, loghi, “valori” aziendali e accordi con le istituzioni – il Blackout Fest è un’anomalia. Nessun marchio, nessun finanziamento: solo musica, corpi, parole e relazioni che non piegati alle logiche del profitto.

A Torino gli spazi liberi scompaiono, soffocati dalle trasformazioni della città e dalle logiche del mercato: speculazione, gentrificazione, militarizzazione. Se sei qui anche tu fai parte di un atto di resistenza collettiva.

Da oltre 30 anni, sappiamo cosa suonare.