Domenica 8 febbraio alle 14 si terrà un presidio al Cie di corso Brunelleschi.

Al proposito abbiamo invitato Davide a fare una sintesi storica della quasi ventennale storia della contenzione amministrativa per migranti senza documenti, privati delal loro libertà per dare sfogo non solo a razzismi e intolleranze, non solo per rigettare umanità al di là delel barriere e dei confini, ma anche e soprattutto per gestire il business capitalista che si è organizzato attorno alal gestione e alla carcerazione dei migranti. Nella prima parte dell’intervento di Davide l’attenzione si è appuntata su una analisi approfondita delle diverse fasi che hanno visto la stessa ferocia espriimersi in modi diversi, con protagonisti che variavano

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Davide ha poi proseguito il discorso giungendo al nuovo gestore che si sta affacciando nella gestione del Cie di Torino, concludendo con allusioni a intuizioni che risalgono a Hanna Arendt e a teorie di sociologia liquida, riguardo all’espulsione di soggetti trattati come rifiuti e che apparentano il criterio adottato per la creazoine di questi luoghi di privazoine dela libertà a quelli a cui faceva riferimento la filosofa tedesca della banalità del male:

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